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Progetto Acquisti Verdi in Comune. La formazione per gli amministratori comunali, tassello fondamentale per l’affermazione del Green Procurement

Il Circolo di Legambiente “il Pioppo” di Novara, porta avanti con successo il progetto Acquisti Verdi in Comune (AVC), con degli appuntamenti dedicati anche alla formazione sul GPP e sui Criteri Ambientali Minimi (CAM). Il tutto si è svolto con la collaborazione della Fondazione Ecosistemi, in tre giornate di approfondimento sul Green Public Procurement e sul CAM per la Ristorazione Collettiva.

Uno dei Comuni partecipanti al progetto ha redatto un nuovo bando di gara per le mense scolastiche basato sui Criteri Ambientali Minimi, significativo risultato del progetto.

 

Nell’ambito del Progetto AVC, ha rivestito particolare importanza la fase di formazione (rivolta ai referenti delle amministrazioni comunali dei Comuni aderenti al progetto) sul Green Public Procurement (GPP) e sui Criteri Ambientali Minimi (CAM) per la Ristorazione Collettiva, con l’obiettivo finale di fornire un’adeguata conoscenza delle possibili alternative (e conseguenti politiche) al consumo di prodotti plastici negli uffici e nei servizi mensa. Nello specifico, l’attività di formazione è stata articolata in tre distinte giornate, con il supporto specializzato di Fondazione Ecosistemi. Oltre ai referenti comunali che seguono il progetto, hanno partecipato anche i collaboratori di Legambiente Circolo “Il Pioppo” Ovest Ticino e Novarese. Nella prima giornata di formazione, con relatore Silvano Falocco, direttore di Fondazione Ecosistemi, si è affrontata la tematica del GPP.

In tutti i documenti nazionali e internazionali, il GPP si configura come approccio con il quale le amministrazioni pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, adottando tecnologie e strumenti che hanno il minor impattopossibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita. Con quest’ultimo, ci si riferisce a tutte le fasi della “vita” di un processo, attività o prodotto, ovvero l’estrazione e trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l’uso, il riciclo e lo smaltimento finale.
In quest’ottica, l’obiettivo del GPP è quello di ridurre gli impatti (ad esempio la produzione di rifiuti, il consumo idrico ed energetico, la produzione di anidride carbonica) e gli effetti (come l’effetto serra, l’esaurimento delle risorse naturali e la perdita di biodiversità) sull’ambiente.
Nel contesto delle amministrazioni pubbliche, il GPP si integra con gli appalti pubblici, con i quali, oltre agli obiettivi economici del mercato, si cerca di perseguire obiettivi strategici di carattere ambientale e sociale. Ciò diventa particolarmente importante nel quadro dell’economia europea: poiché questa non è competitiva con le altre aree economiche sul versante della riduzione dei costi, l’inserimento di criteri ambientali e sociali negli appalti pubblici avvantaggia l’industria e l’economia europea, ancora superiori a quelle dei paesi concorrenti in termini di prestazioni ambientali (efficienza energetica ed uso delle risorse) e sociali (tutela del lavoro e dei diritti umani e sindacali). In questo modo si orienta la produzione in una direzione di efficienza energetica e di risorse più futuribile, con la realizzazione di prodotti più verdi e più vicini ai desideri dei consumatori. Il GPP è un vero e proprio strumento di politica economica e ambientale.

In Italia il GPP si concretizza nell’adozione dei CAM all’interno degli appalti pubblici: in particolare, tali criteri devono essere obbligatoriamente adottati dai soggetti pubblici (amministrazioni centrali, regioni, province, comuni, scuole e università, ASL e USL, imprese e società che erogano servizi di trasporto pubblico ed energia elettrica, ecc.). Tali criteri si distinguono tra loro in base alla categoria merceologica di appartenenza (edilizia, arredi, trasporti, gestione rifiuti, mense ed alimenti, ecc.).
Nello specifico della giornata di formazione, è stato illustrato come sono composti i CAM: per ogni capitolato (o bando di gara) occorre infatti specificare l’oggetto dell’appalto, i criteri di base (cioè quelli obbligatori, che devono caratterizzare il servizio fornito) e i criteri premianti (ovvero quelli che, se presenti, sono favorevolmente considerati e appunto “premianti” in sede di aggiudicazione dalla ditta appaltatrice).

Sono stati infine esaminati alcuni articoli del codice dei contratti pubblici, con particolare riferimento a quelli che riguardano il GPP. Nella seconda giornata di formazione, avente per relatrice Maria Di Gregorio di Fondazione Ecosistemi, sono stati affrontati i CAM per la Ristorazione Collettiva. Nello specifico sono stati analizzati innanzitutto i principali impatti ambientali lungo il ciclo di vita del servizio. La produzione (ad esempio i consumi idrici nel settore agricolo, le emissioni di gas serra, l’inquinamento dovuto all’uso di disinfettanti e antiparassitari, l’inquinamento delle acque per la pesca, ecc.); la trasformazione (consumi energetici ed emissioni inquinanti, produzione di rifiuti, produzione di imballaggi, ecc.); la distribuzione (consumi energetici ed emissioni dei mezzi di trasporto, produzione di rifiuti); la preparazione (produzione di rifiuti, rilascio di sostanze pericolose, consumo di acqua ed energia, ecc.); ed infine la somministrazione ed il consumo degli alimenti (produzione di rifiuti per l’uso di stoviglie e il packaging degli alimenti, ecc.). Dopo ciò, sono stati esaminati i criteri di base dei CAM Ristorazione: alimenti, bevande, eccedenze alimentari, MOCA (ovvero i “materiali e oggetti a contatto con gli alimenti”), prevenzione dei rifiuti, pulizie dei locali, gestione delle eccedenze alimentari, formazione dei dipendenti, ecc.; ed i criteri premianti (varietà e modularità del menu, “chilometro zero” e filiera corta, riduzione degli impatti ambientali dovuti alla logistica, comunicazione di sostenibilità, ecc.). È stato inoltre rimarcato il fatto che i suddetti criteri, pur rimanendo nell’ambito dei CAM Ristorazione, si differenziano tra loro quando vengono utilizzati per capitolati per le scuole, gli uffici pubblici, la sanità e la fornitura di derrate alimentari. La terza e conclusiva giornata di formazione, avente sempre Maria Di Gregorio come relatrice, ha avuto un carattere più “pratico”, nella quale i partecipanti hanno analizzato e commentato, con riferimento ai CAM per la Ristorazione Collettiva, i bandi di gara d’appalto per il servizio di mensa scolastica relativi a tre distinti Comuni italiani.

Grazie all’attività di formazione coordinata dal circolo e proposta da Fondazione Ecosistemi, il Comune di Casalino (tra i Comuni partecipanti al progetto “Acquisti Verdi in Comune”) ha redatto un nuovo capitolato sulle mense scolastiche, basato sui CAM per la Ristorazione Collettiva: tale bando di gara potrà servire prossimamente come esempio utilizzabile anche dagli altri Comuni aderenti al progetto.